Caos, nome brutto, ma alla moda, con cui si indicano
le strutture di non equilibrio che hanno consentito di incorporare l'instabilità
nella fisica tradizionale, conferendo alle "leggi di natura" un significato
del tutto nuovo.
Queste "nuove" leggi descrivono un mondo di movimenti
irregolari e disordinati; esprimono uno spazio di possibilità, più
che certezze.
Dietro il "caos" c'è in realtà un ordine
nascosto, che da origine a fenomeni estremamente complessi a partire da
regole molto semplici.
Si è potuto verificare come piccole differenze
in ingresso possono generare rapidamente grandissime differenze in uscita:
un fenomeno a cui è stato assegnato il nome di "dipendenza sensibile
alle condizioni iniziali".
Nella meteorologia, per esempio, questa nozione si traduce
in quello che è noto, solo a metà per scherzo, come "effetto
farfalla" la nozione che una farfalla che agiti le ali oggi a Pechino può
trasformare sistemi temporaleschi il mese prossimo a New York.
Il "caos" è diventato non solo teoria ma anche
metodo, un modo di fare scienza.
Gli studiosi della dinamica caotica scoprirono che il
comportamento disordinato di sistemi semplici agisce come un processo creativo.
Esso genera complessità: modelli riccamente organizzati,
a volte stabili a volte instabili, a volte finiti a volte infiniti, ma
sempre col fascino di cose viventi.
In questa scienza si delinea un panorama chiaro e vivace
che riveste un'enorme importanza per la molteplicità delle sue applicazioni
pratiche e suggerisce un diverso modo di osservare il mondo.
Un'escursione in una scienza in divenire in cui
scorgiamo nuovi orizzonti, nuove domande, nuovi rischi.
La scienza non si limita solo a situazioni semplici e
idealizzate, a costruzioni astratte o di laboratorio, ma ci pone di fronte
alla complessità del reale, in tutta la sua capacità di incertezza.
La scienza, sostiene Prigogine, rende finalmente possibile
una NUOVA ALLEANZA tra uomo e natura.
Perché organizzare un corso di formazione in
servizio rispondente a questo titolo?
Perché organizzare un corso di aggiornamento rispondente
a questo titolo?
Perché occuparsi di educazione ambientale?
L'educazione ambientale potrebbe essere definita come
lo strumento per interpretare quella serie di fenomeni complessi che costituiscono
l'interazione fra l'uomo e l'ambiente che lo circonda.
Il crescente interesse intorno a questo tema è purtroppo giustificato dal degrado sempre più sensibile che lo caratterizza, ed al quale concorrono in larghissima misura una serie di comportamenti collettivi ed individuali sbagliati.
Emerge quindi evidente la necessità di ripensare
ai metodi, ai valori ed ai contenuti da trasmettere nel corso della formazione
ai vari livelli di scolarità.
La scuola deve essere in grado di promuovere una serie
di cambiamenti nei comportamenti nei confronti dell'ambiente, e per fare
ciò è essenziale che ai Docenti venga offerto questa occasione
di aggiornamento.
Nell'organizzazione di questo Corso l'accento fondamentale
sarà posto sul grande mutamento epistemologico intervenuto in questi
ultimi anni su tutta una serie di fenomeni complessi fra i quali in primo
luogo quelli afferenti all'integrazione uomo-ambiente.
Ci si propone inoltre di far emergere la necessità
di sostituire alle metodologie multidisciplinari, o nei migliori dei casi
pluridisciplinari, l'approccio interdisciplinare, che è l'unico
in grado di affrontare la risoluzione di fenomeni tanto complessi.
Ciò si ottiene attraverso la professionalità
già acquisita e la messa in discussione del proprio modo d'insegnare
nella definizione dei bisogni di formazione nel loro rapporto con lo sviluppo
delle conoscenze.
A questo proposito, nell'impostazione dei vari contributi
si è cercato di superare il consolidato predominio delle discipline
tecnico-scientifiche a danno di quelle umane e sociali.
Viene poi ribadito il concetto di trasversalità
delle discipline come educazione che promuove atteggiamenti e comportamenti
consapevoli e responsabili verso la realtà ambientale come conoscenza
del sistema complesso che è l'ambiente.
Il ruolo delle Istituzioni preposte alla gestione e alla
tutela dell'Ambiente (Comune, Provincia, Regione) diventa insostituibile
anche nella fase di promozione ed aggiornamento dell'Educazione Ambientale
e questo corso promosso dall'Assessorato alle Politiche Ambientali della
Provincia di Livorno è prova di questa nuova sensibilità.
Si appronteranno strumenti metodologici-didattici per
la traduzione operativa che sappia individuare dei modelli procedurali
in ambito multidisciplinare e per la sua espansione costruttiva al pensare
in divenire, la libertà di prevedersi il futuro.
L'intento sarà quello di dar vita ad uno spazio
didattico dove sia possibile attraversare il proprio modo di vedere la
realtà uno "spazio" tra noi e il sapere che è condizione
fondante per una organizzazione critica che permetta la creazione di nuovi
"elementi trasformativi" di ciò che è dato in modo che quanto
è trasmesso diventi uno strumento di ricerca.
Infine questo nuovo approccio ai temi ambientali
stimola il fenomeno di solidarietà intergenerazionale necessario
per ipotizzare il futuro, individuando ciò che ancora non c'è
e che sarebbe desiderabile che ci fosse.
Dalla partecipazione a questo corso di formazione in
servizio potrà emergere la costituzione di un gruppo permanente
di ricerca con l'obiettivo di indagare la traduzione disciplinare e didattica
delle fondamenta del pensiero complesso.