STORIA : Gli
OSPITALIERI
La loro
storia attraversa secoli, guerre e nazioni; il fascino
delle loro imprese è immutato da un millennio a questa
parte e la leggenda che li avvolge è, ancora oggi, viva
nelle loro opere.
Cavalieri: un nome che riporta alla mente storie da
ragazzi, imprese nobili, gesti eroici. E l'Ordine dei
Cavalieri di Malta per secoli ha, senza dubbio,
rappresentato tutto questo.
Ma mentre la storia cancellava via via i grandi ordini
cavallereschi - dai Teutonici ai Templari l'Ordine di
Malta continuava a vivere e ad operare. Cercheremo di
capire perché proprio loro, i Cavalieri di Malta, siano
riusciti a resistere all'impetuoso corso della Storia. e
per farlo dobbiamo però tornare nel passato: un salto
all'indietro di oltre 900 anni.

E' il 15 luglio 1099 quando Goffredo di Buglione, a capo
della prima crociata in Terra Santa, conquista
Gerusalemme. E al suo interno, proprio vicino al Santo
Sepolcro, trova un ospedale retto da un gruppo di frati
amalfitani, fedeli a San Giovanni. L'ospedale ha una
caratteristica particolare: lì le cure vengono prestate
indistintamente a malati di ogni razza e fede, dai
Crociati ai Musulmani. In pochi anni la fama degli
Ospitalieri – così vengono chiamati - cresce a
dismisura: molti crociati chiedono di farne parte, a tal
punto che il 15 febbraio del 1113 arriva il
riconoscimento ufficiale: Papa Pasquale II invia a Fra'
Gerardo, capo della comunità, una bolla che sancisce la
nascita del nuovo Ordine religioso. L'Ordine prende
dunque il nome di San Giovanni, ma di lì a poco lo
cambierà ancora due volte, seguendo il destino dei
cavalieri stessi.
Il primo Gran Maestro dell'Ordine è Fra' Raymondo de Puy,
ed è a lui che si deve la trasformazione dell'Ordine in
una vera e propria organizzazione militare. Oltre ai tre
voti monastici di castità, povertà ed obbedienza, de Puy
introduce l'obbligo militare: i cavalieri indosseranno
l'armatura e brandiranno la spada. La sola assistenza,
in Terra Santa, non è infatti più sufficiente negli anni
delle crociate, e i pellegrini hanno bisogno di una
difesa armata. Hanno bisogno dei monaci guerrieri.
Potere, denaro e conoscenza conferiscono, in quegli
anni, agli ordini religiosi un'aura di mistero. Ma se i
Templari richiedevano vere e proprie pratiche di
iniziazione misterica ai loro adepti, per entrare a far
parte dei Cavalieri di Malta era necessario solo
l'adesione ai principi di carità cristiana. Oltre
all'indispensabile discendenza nobile.
Il loro motto sarà infatti "Tuitio Fidei et Obsequium
Pauperum": difesa della fede e servizio ai poveri.
Nei loro ospedali i pazienti – quale che sia la loro
estrazione – vengono chiamati "Signori Malati" e i
Cavalieri gli servono i pasti su piatti d’argento.
Ma l'impegno militare è altrettanto profondo. Nei primi
due secoli di vita i Cavalieri di Malta partecipano
attivamente a crociate, assedi, battaglie ed azioni
memorabili. Sono guerrieri temuti e rispettati. Gli
arabi li chiamano, con odio e soggezione, i "diavoli
neri".

Per i Cavalieri giunge poi l'ora di lasciare la
Palestina: la difesa della Chiesa Cattolica si sposta
sul mare.
I Cavalieri si fermano prima a Cipro, insieme ai
Templari, e successivamente conquistano l'isola di Rodi
il 15 agosto del 1310.
L’Ordine prenderà in questo periodo il nome dall'isola
greca.
Duecento anni di grande splendore in cui più volte
resistono agli assedi dei saraceni. Epica la vittoria
sugli uomini di Maometto II, che ricorderà Rodi come la
sua più pesante sconfitta. Nonostante le eroiche e
continue vittorie dei Cavalieri, il giorno di natale del
1522 i turchi entrano a Rodi con un esercito sterminato.
I Cavalieri sono costretti a fuggire.
Scacciati anche da Rodi, riprendono a vagare per il
Mediterraneo: sette anni senza patria, fino a quando
l'imperatore Carlo V assegna alla sacra milizia l'Isola
di Malta.
Dall'Isola, ancora una volta l'Ordine prenderà il nome,
ma questa volta per non cambiarlo più. Sono gli anni che
trasformano definitivamente la storia dei Cavalieri di
Malta in Leggenda.
Malta è un avamposto strategico contro la diffusione
della dottrina musulmana in Occidente, e proprio per
questo diventa teatro di scontri cruenti. La battaglia
più famosa è quella del 1565 che consacra
definitivamente i Cavalieri di Malta nell'olimpo degli
eroi.
Forte Sant'Angelo, il cuore fortificato di Malta, viene
assediato per mesi. Lo scontro è impari: 40 mila
giannizzeri armati contro 600 cavalieri agli ordini del
gran maestro Jean de La Vallette. Sono mesi di orrore:
da un lato i cavalieri catturati vengono crocifissi e
buttati in mare, dall'altro i prigionieri musulmani
vengono decapitati e le loro teste usate come munizioni
per i cannoni. Eppure il coraggio e l'arte guerriera dei
cavalieri riesce ad avere la meglio sullo sterminato
esercito nemico. E non solo: nei 5 anni che seguono
viene eretta una città ricca e splendente, che diventerà
capitale dell'Isola. Il suo nome, ancora oggi è La
Valletta, in onore del maestoso condottiero.

A Malta i Cavalieri affinano la loro arte marittima,
dominando le rotte navali del mediterraneo, e depredando
i carichi delle navi considerate ostili. Sono anni di
pirateria, ma anche anni relativamente tranquilli.
Forse anche per questo motivo quando Napoleone sbarca a
Malta nel 1798 non trova nessuno a opporgli resistenza.
"Non solleviamo armi contro i cristiani", diranno in
seguito i Cavalieri, ma il vero motivo della resa è
tutt’altro che chiaro. Le truppe Napoleoniche
saccheggiano la città e gran parte del tesoro
dell'Ordine viene confiscato e caricato sull'Orleans.
Una nave che però non farà mai ritorno in patria, colata
a picco in circostanze misteriose.
Da questo punto in poi i Cavalieri deporranno le armi, e
si affideranno alla sola diplomazia.
Troveranno sede a Roma, nella meravigliosa villa Malta
dove Piranesi aveva costruito questa sua unica e
magnifica opera architettonica: la chiesa di Santa Maria
del Priorato, dove l'artista volle essere sepolto e
dove, ancora oggi, una statua lo ricorda.
Non è la prima volta che storie di artisti si
intrecciano a quelle di cavalieri. Nel 1607 un giovane
pittore in fuga dagli Stati Pontifici con l'accusa di
omicidio, approda a Malta trovando ospitalità
nell'Ordine. Che lo nomina addirittura Cavaliere
d'Obbedienza: indosserà le vesti dei cavalieri e porterà
la loro spada. Quel giovane pittore si chiamava
Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio. Ma Caravaggio
verrà di nuovo arrestato in circostanze poco chiare e
riuscirà a fuggire dall'Isola. Nel breve soggiorno
maltese dipingerà tra gli altri due quadri
straordinari: la decapitazione di San Giovanni e il San
Girolamo. Morirà due anni dopo in circostanze
misteriose.
La vicenda di Caravaggio è una delle poche zone d'ombra
nella storia dei Cavalieri di Malta. Un'altra è quella
del rapporto tra i Cavalieri di Malta e i Templari. E'
possibile infatti che dai Cavalieri del Tempio l'ordine
di Malta possa avere ereditato un ricco bagaglio di
tesori, uomini e conoscenze?
Secondo alcuni ricercatori, la famosa Torre del Diavolo
sull'Isola di Malta sarebbe addirittura stata una scuola
per
l'insegnamento di segreti alchemici. La figura di
riferimento di questo immaginario è quella del Gran
Maestro Pinto de Fonseca, dal quale Giuseppe Balsamo,
conte di Cagliostro, millantava una discendenza diretta.
Il segreto che ha permesso all'ordine di Malta di
attraversare secoli tumultuosi di storia, potrebbe però
essere
semplicemente quello di non aver tradito i principi
originari di carità cristiana e di servizio ai
bisognosi.
Ma cosa significa oggi questa eredità?
L'Ordine è uno stato sovrano che vanta rapporti
diplomatici con oltre 90 nazioni. E' in prima linea
nelle zone di guerra: dal Vietnam al Kosovo. Ha oltre 47
ospedali sparsi nel mondo e molte scuole per i poveri. A
quanto ammonta e come viene gestito il Comun Tesoro.
Il passato dei Cavalieri assume insomma i toni epici
della leggenda che però porta con sé, inevitabilmente,
anche dubbi e sospetti riguardo ai segreti che sarebbero
custoditi nelle pagine più nascoste della storia
dell' Ordine.
Il presente invece, è sotto gli occhi di tutti: un
presente di uomini al servizio della pace e dei popoli
più poveri. Proprio come dovrebbe essere lo spirito di
un vero cavaliere. Oggi come mille anni fa.
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violino qualche copyright
li togliamo subito. Sono solo dei mirror raggruppati per
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